Sul cobalto crine
Del mare,
non s’ode una vela
e un’anima
ma il vagare inquieto
lento
delle ore
dei giorni.
Un petalo è il gabbiano,
caro amico mio
così trasporta l’ali
dov’è fiorito il cielo
il petalo si apre
e sussulta
è incerto
e cade.
Così come sbiadisce
Nel grigio
Quel cobalto, la mia età (fiorita)
Che scorsi appena un poco
Prima che affondassi
In tenero abbandono.
Ma il petalo
Del giglio nell’orto
Dei ricordi
Rimescola al conforto
Ampio cielo appena,
oh, appena scorto.
(a Bastiano. Roma, maggio 1994)
Dalla Silloge Canticum Praesagum, ALI