Per decenni nessuno aveva fatto nulla di concreto per fermare il degrado dell'ambiente;
inquinamento, devastazione, squilibrio erano stati per troppo tempo i virus
incontrollabili che avevano portato alla rovina il nostro pianeta e tutto ciò
che ci viveva sopra. Il mondo era appassito tragicamente come un superbo fiore
che viene reciso dalle sue vitali radici.
Quando l'uomo si rese conto di essere giunto sull'orlo di un baratro che portava
alla autodistruzione totale decise di trovare una via di fuga invece che tentare
di risolvere un così terribile ed insormontabile problema arrivando a
riconoscere come unica soluzione l'annientamento totale della realtà
fino allora conosciuta per trovare rifugio in una nuova dimensione, quella
della realtà virtuale.
Fu così che ogni individuo sulla terra venne dotato di un casco predisposto
per proiettare alla vista una realtà digitalizzata creata dai computer
centrali della rete informatizzata mondiale; ogni essere umano avrebbe vissuto,
in questo modo, in una realtà inventata dalle sedi centrali ed in base
al reddito e all'importanza avrebbe potuto usufruire di una determinata bellezza
sia delle immagini ricevute che della propria immagine trasmessa agli altri.
La gente quindi avrebbe finito per muoversi e tenere contatti con oggetti o
persone vedendone un'apparenza trasmessa dal proprio schermo.
Bastarono pochi anni alla razza umana per dimenticare l'esistenza del mondo
vero ed accettare quella spettacolare simulazione; le condizioni dell'ambiente
ed i suoi mutamenti divennero sconosciuti e ritenuti irrilevanti.
Da quel tempo trascorsero parecchi decenni senza che nulla cambiasse nella vita
degli esseri umani; ci si abituò addirittura ai numerosi incidenti dovuti
ai frequenti errori di invio delle immagini nei caschi.
Rimasero sconosciute, infatti, le cause di un incidente anomalo |