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salle de lecture


Parigi notturna




traduzione da Paris nocturne di Tristan Corbière


E’ il mare: - piatta quiete – e l’alta marea,
con greve, remoto frastuono, si è ritirata oltre.
L’onda ritorna, avvolgendosi del suo fragore;
e voi, li sentite i granchi della notte raschiare?

E’ lo Stige prosciugato: dove un Diogene straccione,
lanterna in mano, va errando privo d’impaccio alcuno.
Lungo un ruscello nero, i poeti perversi pescano:
la cavità del loro cranio funge da scatola per vermi.

E’ il campo: per spigolare le impure stoppie,
discendono in volo, zigzaganti, orribili arpie.
Il coniglio di gronda, nell’agguato ai roditori,
fugge i figli di Bondy, notturni vendemmiatori.

E’ la morte: la polizia giace - l’amore, dall’alto,
è in siesta nel desio della carne di un pesante braccio,
dove un bacio ha immortalato la sua chiazza rossa.
L’ora è sola. Ascoltate: neppure un sogno si sposta.

E’ la vita: ascoltate, vivida sorgente intona
eterna melodia, sulla vischiosa testa
di un dio marino si distendono, nude e verdi,
le sue membra sopra un funereo strato…e gli occhi sbarrati!

 

Paris nocturne

C'est la mer : - calme plat - et la grande marée,
avec un grondement lointain, s'est retirée.
Le flot va revenir, se roulant dans son bruit.
Entendez-vous gratter les crabes de la nuit ?

C'est le Styx asséché : le chiffonnier Diogène,
la lanterne à la main, s'en vient errer sans gêne.
Le long du ruisseau noir, les poètes pervers
pêchent : leur crâne creux leur sert de boîte à vers.

C'est le champ



 
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Enrico Pietrangeli
2003