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Il Deserto




Il sole aveva da poco superato la metà del suo cammino e si era accomodato nel punto più alto del suo ampio arco, come d'incanto le ombre si erano accucciate schiacciate dal suo insediamento e la mancanza di nuvole lasciava ampio spazio ad un caldo soffocante sovrano di un teatro infernale.
Yelena smise per un istante di camminare e guardando in alto si passò il dorso della mano sulla fronte; pensava a quanta strada aveva già percorso e più ancora a quella che ancora doveva calpestare prima di giungere alla fine del suo viaggio.
Il deserto del Guril si perdeva all'orizzonte e l'immensa distesa di sabbia rossa non lasciava spazio ad altre immagini che non fossero quelle migliaia e migliaia di granelli di sabbia.
Il deserto delle illusioni, dove tutto non era ciò che sembrava. Sulla mappa dei monaci era rappresentato da un piccolo quadratino insignificante, ma chi lo raggiungeva restava incatenato dalla sua magia perdendo ogni orizzonte:
Ogni viaggiatore con un po' di senno si curava di evitarlo cosi come le carovane che giungevano dall'est, le quali preferivano aggiungere altra strada alle migliaia di miglia già percorse, pur di non attraversare il misterioso deserto.
Yelena era l'eroina del castello di Moridor e per accrescere la sua popolarità presso il suo re, si era offerta di recarsi in quel luogo per portare una testimonianza credibile degli avvenimenti che si svolgevano fra le dune sconosciute di quel deserto.
Il solo fatto di aver pensato a una simile impresa dimostrava il suo coraggio e il giorno della sua partenza si era provveduto ad organizzare una grande festa....
... quel giorno, ora che era dispersa dove non poteva sapere, sembrava cosi lontano nel tempo, lontano anni ed anni o forse non era esatta quella valutazione temporale perché il tempo perdeva ogni significato.
Guardò nuovamente verso l'alto cercando di individuare il cammino



 
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Luca Bellavita
1997